Quanti carboidrati in dieta chetogenica

Contrariamente a quanto si pensa, la cheto non è una dieta a zero carboidrati, ma il loro apporto deve essere attentamente calcolato e gestito. Scopriamo insieme le linee guida per definire l’apporto di carboidrati nella dieta chetogenica, quali evitare e come scegliere le fonti più adatte.

Indice:

Quanti carboidrati in dieta chetogenica

La dieta chetogenica non è un regime alimentare a zero carboidrati. Sebbene il consumo di carboidrati sia drasticamente ridotto rispetto a una dieta tradizionale, essi rimangono una parte essenziale dell’apporto calorico giornaliero. In chetogenica, i carboidrati rappresentano generalmente il 5-10% delle calorie totali, una percentuale sufficiente per mantenere il corpo in salute senza ostacolare la produzione di chetoni. Il motivo per cui la dieta chetogenica non elimina completamente i carboidrati è legato al loro ruolo biologico. Alcuni organi, come il cervello, utilizzano il glucosio come fonte di energia preferenziale. Anche se in chetosi il corpo si adatta a utilizzare i chetoni, una piccola quantità di carboidrati rimane necessaria per sostenere alcune funzioni fisiologiche. Per questo motivo, si parla di limiti di carboidrati nella dieta chetogenica, che variano a seconda delle esigenze individuali e del tipo di dieta adottata.

 

Chetogenica: i carboidrati da evitare

 

Non tutti i carboidrati sono uguali, e nella dieta chetogenica è fondamentale distinguere tra quelli consentiti e quelli da evitare. I carboidrati da limitare o eliminare sono principalmente quelli che causano un rapido aumento della glicemia, ostacolando la chetosi. Ecco alcune categorie di alimenti da evitare:

  • Cereali e derivati: pane, pasta, riso e tutti i prodotti a base di farina sono fonti di carboidrati ad alto indice glicemico.
  • Legumi: fagioli, ceci, lenticchie e piselli, seppur ricchi di fibre, contengono un’elevata quantità di carboidrati.
  • Verdure amidacee: patate, carote, zucca e topinambur sono da consumare con estrema moderazione, data la loro densità di carboidrati.
  • Frutta zuccherina: mele, pere, banane e uva contengono elevate quantità di zuccheri e devono essere evitate in chetogenica.
  • Zuccheri raffinati: zucchero, miele, sciroppo d’acero e dolcificanti non cheto-friendly devono essere completamente eliminati.

 

Qual è il corretto l’apporto di carboidrati nella dieta chetogenica?

 

La quantità di carboidrati consentita nella dieta keto varia in base all’apporto calorico giornaliero e al livello di attività fisica. In una dieta da 1200 calorie, ad esempio, il quantitativo di carboidrati sarà diverso rispetto a una dieta da 2000 calorie, poiché la percentuale calorica riservata ai carboidrati rimane la stessa, ma cambia la quantità assoluta in grammi.

L’apporto calorico, a sua volta, dipende dagli obiettivi della dieta (perdita di peso, mantenimento, performance fisica) e dalla situazione di partenza. Ad esempio, un individuo con una bassa massa corporea iniziale avrà bisogno di un apporto calorico minore rispetto a una persona con un peso corporeo più elevato. Anche il tipo di attività fisica influisce: chi pratica sport di resistenza o ad alta intensità potrebbe beneficiare di un aumento temporaneo dei carboidrati per sostenere la performance.

Inoltre, nella dieta chetogenica si considerano i carboidrati netti, cioè quelli effettivamente assorbiti dall’organismo, escludendo fibre e polioli. Questo approccio consente di mantenere maggiore flessibilità nel consumo di alimenti, senza rischiare di uscire dalla chetosi. Il monitoraggio accurato, con bilancia alimentare e app di tracciamento, è fondamentale per rispettare i limiti di carboidrati in dieta chetogenica e raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

Carboidrati consentiti nella dieta chetogenica

 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non esistono alimenti completamente “cheto-friendly” o “non cheto-friendly”, ma tutto dipende dalle quantità consumate e dal loro impatto sul bilancio giornaliero di carboidrati. Anche gli alimenti generalmente considerati sani possono compromettere la chetosi se assunti in dosi elevate, motivo per cui il controllo delle porzioni e il monitoraggio sono essenziali.

 

Ecco alcune delle migliori fonti di carboidrati consentiti nella dieta cheto, ideali per il loro basso contenuto glicemico e il loro apporto di fibre e nutrienti essenziali:

  • Verdure a basso contenuto di carboidrati: broccoli, cavolfiori, spinaci, zucchine, asparagi e cetrioli. Questi ortaggi, oltre ad essere poveri di carboidrati netti, offrono molte vitamine, minerali e antiossidanti che supportano il benessere generale.
  • Frutta a basso contenuto di zuccheri: bacche come mirtilli, lamponi e more. Questi piccoli frutti forniscono un moderato apporto di carboidrati e una buona quantità di fibre e antiossidanti, ideali per un occasionale spuntino o dessert.
  • Frutta secca e semi: mandorle, noci, semi di chia e semi di lino. Questi alimenti combinano grassi sani, fibre e carboidrati a lento rilascio, contribuendo a un rilascio energetico costante senza picchi glicemici.

 

Un altro aspetto importante è mantenere il consumo di alimenti sotto i 7 g di carboidrati netti per 100 g, per evitare di superare i limiti giornalieri e compromettere lo stato di chetosi. Questa regola consente di bilanciare il consumo di verdure e altre fonti di carboidrati consentiti, rendendo la dieta più varia e sostenibile. La chiave è prestare attenzione alle etichette nutrizionali, pesare gli alimenti e pianificare i pasti in modo accurato, garantendo così che ogni fonte di carboidrati sia integrata nel piano alimentare senza eccedere.

 

Lorenzo Vieri
Biologo Nutrizionista

Dal 2015 lavoro come biologo nutrizionista con l’obiettivo di aiutare quelle persone che, come capitato a me in passato, fanno fatica a ottenere la forma fisica che desiderano per sé non solo a livello estetico, ma anche a livello di salute e benessere generale.
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